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Il complesso di Elettra

La ricerca dell'uomo perfetto ovvero il complesso di Elettra.
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Foto di Ri Butov da Pixabay

La ricerca dell’uomo perfetto ovvero, il complesso di Elettra

La ricerca dell’uomo perfetto ovvero il complesso di Elettra. Il mito di Elettra – Elettra è figlia di Agamennone e Clitennestra e sin da bambina idolatra il padre del quale è privata a causa della guerra contro Troia.

Tornato Agamennone a Micene, Elettra assiste alla sua uccisione, progettata dalla madre Clitennestra e dal suo amante, Egisto,  e così Elettra decide di liberare il fratello e con lui assassinare i due carnefici.

Il mito ci suggerisce che anche le figlie  attraversano una fase caratterizzata dall’avversione per il genitore dello stesso sesso e dall’amore per quello di sesso opposto, che poi porterà le bambine a sviluppare una personalità eterosessuale.

Il mito di Edipo – Il nome del complesso deriva dalla tragedia greca di Sofocle, l’Edipo Re, nella quale Edipo figlio di Laio, venne condannato all’avverarsi di una terribile profezia: avrebbe sposato un giorno, senza saperlo, la madre Giocasta e ucciso suo padre, il Re Laio.

Complesso di Edipo e la psicoanalisi

Il complesso edipico è stato coniato da Sigmund Freud e descritto per la prima volta nella stesura dell’opera, l’ Interpretazione dei sogni.

Per complesso di Edipo si intende quella fase dello sviluppo infantile in cui verso i 4-5 anni di età, il bimbo inizia a provare una forte attrazione verso sua madre (in genere la figura di attaccamento nelle primissime fasi della vita) che diviene quindi  il suo primo oggetto d’amore, e a considerare il padre come un fastidioso intruso perché può privarlo dell’attenzione materna. Inizia così la primissima  fase di identificazione con il genitore dello stesso sesso.

Il complesso edipico è  di fondamentale importanza per lo sviluppo della personalità del soggetto, al punto che ogni eventuale  “fissazione” in questa delicata fase della crescita, può portare a future nevrosi.

Se tutto procede normalmente, con l’insorgere della pubertà, ha luogo il cosiddetto “tramonto del complesso Edipico“, fase durante la quale il bambino all’età di circa 12-13 anni, accetta la superiorità della figura paterna nei suoi confronti e si identifica con esso. Non si sostituisce al padre ma diviene come il padre.

Quindi il bambino scopre il padre come uguale a se e la mamma come polarità opposta, per la bambina ovviamente il discorso è inverso.

Il complesso di Elettra e la psicoanalisi

La ricerca dell’uomo perfetto ovvero il complesso di Elettra. Il complesso di Elettra è la controparte femminile del complesso di Edipo (coniato da C.G. Jung), per definire l’amore che  la bambina prova verso suo padre accompagnato da sentimenti di gelosia e di rivalità verso la madre, cioè è la spiegazione di quanto avviene nelle bambine durante la fase fallica dello sviluppo.

Quindi dietro a frasi del tipo: “il mio partner non mi capisce” …. “ogni volta che trovo un uomo adatto a me è certamente sposato o fidanzato”… “mi innamoro sempre dell’ uomo sbagliato“… si celerebbe una dinamica simile a quella dell’Edipo ma che per le donne si chiamerebbe Complesso di Elettra.

In quell’età non c’è nulla di male nell’attrazione che il bambino o la bambina prova  per il genitore del sesso opposto, del resto, la famiglia è il luogo ove avvengono le prime esperienze di vita. Tutto ciò che gravita intorno ai fanciulli, è preso da loro come modello su cui fare esperimenti.

Diverso è stato e in alcuni casi sarebbe, prendendo a confronto altre culture, come ad esempio quelle di villaggi tribali.

Li, il figlio maschio gioca con gli altri bambini fino ad una certa età e poi segue il padre e gli altri maschi in esperienze di caccia; lo stesso dicasi delle bambine che giocano fino ad una certa età (non stanno attaccati alle mamme anche se queste li seguono a distanza) e poi sta con la mamma e le altre donne adulte ad imparare i lavori femminili.

In questo modo le prime scoperte dei principi maschili e femminili non le fanno all’interno del nucleo familiare (come avviene nella nostra cultura) ma le hanno con i coetanei; crescendo poi hanno dei modelli con cui si identificano ma a quel punto l’attrazione affettiva (non filiale) e sessuale si direziona verso altri ragazzi e ragazze.

I complessi di cui sopra, quindi, sono sicuramente più accentuati nella nostra società e se opportunamente trattati, i fanciulli passano la fase senza problemi;  quindi, molto dipende  da come il genitore dello stesso sesso si pone, perché a volte sono questi che soffrono di una inconscia gelosia e questa determinerà i rapporti per tutta la vita che potrebbe richiedere un percorso di recupero.

In pratica, i due complessi sono figli della nostra società cosiddetta civile.

Alla scoperta dell’uomo perfetto

La ricerca dell’uomo perfetto ovvero il complesso di Elettra, dove ogni donna, tende a desiderare di incontrare l’uomo perfetto; la proiezione di quel padre attento e premuroso che si è preso cura di loro in tenera età.

Mentre quel padre, forse esagerando un pò, assolveva il compito di curare, proteggere e far crescere la propria bambina, in quella bambina, inconsciamente si è formato quel complesso che la porterà, da adulta, alla ricerca di un uomo simile, cioè, un uomo speciale, ovvero sempre attento ai bisogni e alle difficoltà che si incontrano.; insomma un uomo che assuma il ruolo di salvatore.

Quante sono le donne che, seppur inconsciamente, provano il forte desiderio di essere “salvate”?  Del resto (per la verità oggi sempre di meno) alle bambine, non viene insegnato ad essere autonome, bensì a come ottenere aiuto.

Il padre iperprotettivo

E’ un padre iperprotettivo e non sa che proteggendo eccessivamente la figlia, le sta infondendo l’idea di essere dipendente da lui, una dipendenza, che come vedremo, sarà fatale.

Da adulte, queste  bambine,  (che hanno avuto un padre iperprotettivo) non faranno altro che cercare un uomo (il principe azzurro) su cui  trasferire questa dipendenza, pretendendo da questi, cure e attenzioni, aiuto, …  per far fronte alle varie circostanze che la vita presenta, insomma queste donne si attendono dal partner protezione, totale comprensione (anticipazione di bisogni) e un accoglimento che non possono che essere incondizionati, totalitari, e per certi versi inaccettabili o intollerabili.

Insomma, in alcuni casi, potrebbe assumere la forma di un delirio e come tale, dal partner di turno, potrebbe risultare irrealizzabile.

Alla ricerca dell’uomo giusto

Sono donne che non riescono a trovare, in qualsiasi uomo, quello giusto.

Le donne rimaste fissate‘ al padre’, ovvero fissate al fase fallica, secondo le fasi dello sviluppo psicosessuale umano di Freud, hanno una visione ideale dell’uomo (l’ideale, in quanto essere che non è‘), che non esiste).

Questa visione le porta a cercare (inconsciamente) la figura del padre (mitizzata) in grado di offrire quella protezione (pensate ad una bambina stretta tra le braccia del padre, cosa voler di più? questa immagine rimane cristallizzata per sempre) che, si faccia attenzione ora, esse, queste donne, non riescono a darsi autonomamente, come accade in ogni sano processo di crescita ed evoluzione psicologica.

Queste donne, saranno eternamente insoddisfatte, ipercritiche verso gli uomini in generale e verso il proprio in particolare (anche se raramente saranno in grado di avere relazioni stabili) perchè, sono incapaci di distinguere tra l’ideale (il padre) e il partner che, perchè diverso dal padre e perchè adulto che si relaziona con una donna (presunta) adulta  che potrebbe risultare essere incapace di amare se stessa. 

Queste donne, si attendono che stabilità emotiva, sicurezza interiore, protezione (che ogni essere umano deve sviluppare in modo autonomo) devono arrivare sempre dall’altro.

Origine di una illusione

In questo contesto, saranno eternamente deluse e la delusione non è che lo svelamento di una illusione, che in questo caso rappresenta l’illusione più grande che ogni donna possa sviluppare, rimanere fissata alla fase del complesso di Elettra, e quindi all’idea che il proprio partner sia in grado di ricreare quel senso di sicurezza che la bambina che è in lei, viveva tra le forti braccie calde e rassicuranti del proprio papà.

Estremizzando, si può affermare che tale compito, essere all’altezza di quel padre, risulterà impossibile; e quindi, ecco che l’idea dell’uomo perfetto vacilla, in particolare per quelle donne che da bambine hanno ricevuto un’estrema protezione da parte del padre, e che da grande non faranno che accusare il partner di non essere capite, amate, apprezzate, desiderate, etc

Leggi anche cosa succede quando si va dallo psicologo

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