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In questa pagina: Ombra, Omosessualità, Ontogenesi, Ontologia, Opposti
Nel 1945 Jung formula la più chiara e immediata definizione dell’Ombra: “Ciò che uno non vorrebbe mai essere“.
In questa semplice affermazione sono riepilogati i diversi e ripetuti riferimenti all’Ombra come lato negativo della personalità, somma di tutte le qualità sgradevoli che si vogliono nascondere, il lato inferiore, spregevole e primitivo della natura umana, l’altra persona in noi, il nostro lato oscuro. Jung era ben consapevole del MALE nella vita umana.
A più riprese egli sottolinea che tutti abbiamo un’ombra, che tutto ciò che è sostanziale getta un’ombra, che l’Io sta all’ombra come la luce all’oscurità, che è l’ombra a renderci umani. “Ognuno di noi è seguito da un’ombra, è meno questa è incorporata nella vita conscia dell’individuo, tanto più è nera e densa. Se un’inferiorità è conscia si ha sempre la possibilità di correggerla. Inoltre essa è continuamente a contatto con altri interessi, cosicchè è costantemente soggetta a modificazioni. Ma se è rimossa e isolata dalla coscienza, essa non viene mai corretta. Sussiste allora il pericolo che in un momento di disattenzione essa erompa improvvisamente. In ogni caso essa resta un inciampo inconscio che fa naufragare i tentativi meglio intesi”.
Dalla radice della parola, l’origine e, per estensione, lo sviluppo di un singolo organismo. Confrontare con filogenesi, che viene usato per l’origine e lo sviluppo delle specie,
Un aspetto dell’interrogativo relativo alla questione dell’esistenza, separata da specifici oggetti ed eventi. Il termine esistenza, qui, può essere preso ampiamente per includere concetti come l’argomento ontologico che riguarda l’esistenza di Dio, le discussioni circa la realtà concettuale delle categorie come numeri, alberi, ecc.
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