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Quando il tempo vola

Quando il tempo vola
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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Quando il tempo vola

Il tempo e la sua comprensione non è innata. Basta vedere i bambini che al mattino, invece di sbrigarsi per andare a scuola fanno impazzire tutti con la loro lentezza.  

Quando il tempo vola – il tempo è un’illusione

Parmenide di Elea, quattrocento anni prima di cristo diceva che il tempo è diverso da ciò che sembra: in altre parole, è un’illusione travestita di realtà; Sant’Agostino, 1000 anni dopo, sosteneva che se nessuno glielo chiede sa cos’è; ma se qualcuno glielo chiede, non saprebbe cosa rispondere.

In tempi moderni, per gli studi sul tempo, dobbiamo attendere Newton, per lui lo spazio e il tempo sono due aspetti indipendenti e assoluti;  Einstein, con la teoria della relatività speciale, dimostrando che nulla potrà mai andare oltre la velocità della luce, implicitamente obbliga a pensare che il presente, futuro e passato sono solo concetti relativi e che l’uno è dipendente dall’altro e quindi, contrariamente a quanto sosteneva Newton, non assoluti; sempre il nostro Albert, qualche anno dopo, scrive le equazioni di quella che verrà chiamata relatività generale, con la quale è possibile ribadire, senza ombra di dubbio che il tempo assoluto non esiste; la fisica quantistica scopre che su scala microscopica lo spaziotempo, smette di essere una rete continua ma diventa discontinua, somigliante a quella che verrà chiamata la schiuma dello spaziotempo; ultima tappa, ed ecco che il tempo scompare per diventare atomi di spazio.

Quindi, ad oggi, le ricerche più recenti ci portano a dire che il tempo non esiste, è solo un’illusione.

Quando il tempo vola – Perchè 

Come dicevo prima, il tempo per i bambini non esiste. Nel loro tempo ci sono solo le necessarie attenzioni che chiedono ai loro genitori, il cui tempo, è completamente in balia delle loro esigenze; per noi adulti, un viaggio può essere destabilizzante, o disorientante, soprattutto se visitiamo luoghi ove il tempo è impiegato diversamente dalle nostre abitudini (pensiamo ai poli o all’equatore, dove la durata della giornata è diversa dalla nostra, oppure in paesi ove in certe ore, tutto si ferma, ad esempio per la siesta, oppure per le preghiere).

Però poi, alla fine, tutti ci lasciamo guidare da un sistema di misurazione standard, cioè ci lasciamo guidare e condizionare da un tempo scandito dalle ore e dai minuti. Il tempo, scandito come abbiamo detto, può considerarsi un sistema efficace e universale eppure, a dimostrazione della sua relatività e della sua illusione basti pensare all’impatto che può procurare sulle persone e alle implicazioni tra la coscienza e l’inconscio; ad esempio, l’importanza di un anno per uno studente bocciato, oppure di un mese per una nascita prematura, di una settimana per chi dirige un giornale a tiratura settimanale, dell’ora per due amanti che ‘non vedono l’ora di incontrarsi’, dei minuti per chi ha appena perso il treno  oppure l’aereo, del secondo per chi, per un ‘soffio’ ha evitato un incidente e del centesimo di secondo per un atleta che ha vinto l’oro e non l’argento.

Quindi, ripartire il tempo in una modalità standard è utile per tutti, è un sistema efficace ma lo scorrere del tempo, come abbiamo detto, viene percepito in modo diverso in funzione dei singoli casi.

Quando il tempo vola – varietà delle circostanze

Il tempo può essere vissuto come gioia (mentre si fa l’amore), oppure sofferenza (mentre qualcuno ci tortura); il tempo quindi vola nel primo caso, rallenta nel secondo.

C’è poi la noia e l’attesa che può essere estrema quando si vive in carcere. Provate a leggere Papillon e delle sue esperienze mentre passava lunghi anni in una cella. Lui passava il tempo facendo ginnastica, pensando, riflettendo e ricordando, ed è sopravvissuto; altri si disperavano oppure si masturbavano in modo compulsivo e non sono sopravvissuti.

Il tempo, sotto l’effetto di sostanze, sembra rallentare. Rallenta anche durante la meditazione, quando stiamo facendo cose nuove (studio, andare in vacanza, impariamo uno strumento, etc). Il tempo quindi, paradossalmente, quando non facciamo nulla, oppure tante cose, viene percepito più lento.

L’orologio quindi, scorre sempre allo stesso modo e scandisce i secondi, minuti e ore allo stesso modo eppure, in quel tempo, la percezione può cambiare. Alcune esperienze infatti sono vissute in modo più intenso di altre. Cambia la densità dell’esperienza.

Abbiamo una densità alta quando accadono tante cose, oppure assolutamente nulla (vita di un recluso). Quel vuoto è riempito dall’azione oppure dalle meditazione. Quindi, il paradosso può trovare una possibile spiegazione nel fatto che in alcune circostanze, quelle diverse o strane, prestiamo maggiore attenzione, perché tendiamo ad amplificare la densità dell’esperienza. Tale modalità trascende la percezione che abbiamo dell’unità di tempo standard.

Quando il tempo vola – il tempo vola

Il principio dipende quindi dalla densità dell’esperienza che ci porta a percepire come più lento o più veloce quello che poi è il reale scorrere del tempo.

Se pensiamo a quando andavamo ancora a scuola ci vien da dire:’…sembra ieri’. Questa è una situazione ove il tempo viene compresso.

Pensiamo ad esempio a quando abbiamo imparato a guidare (il tempo non passava mai); oggi che invece sappiamo guidare, nulla si frappone tra i nostri pensieri e l’attività di guida (il tempo vola).

Durante una giornata di lavoro, anche complesso, ma di cui abbiamo un grande esperienza, la densità dell’esperienza è molto bassa. Facciamo ciò che sappiamo fare bene senza un reale grosso impegno e così, ci ritroviamo a fine giornata rapidamente e ne siamo felici perché possiamo tornarcene a casa.

Esiste un altro aspetto che ci fa percepire come lento lo scorrere del tempo: la routine. Facendo sempre le stesse cose e tornando indietro nel tempo, facciamo fatica a pensare cosa abbiamo fatto in un determinato giorno, perché sono giorni che ‘svaniscono’ in quanto tutti uguali. Ci riusciamo benissimo invece se quel giorno è stato, per qualche motivo, un giorno importante.

Un altro aspetto importante, potrebbe essere legato ad  una semplice constatazione. L’anno scorso è volato, mentre il mese scorso un po’ meno e sicuramente ancora meno di ieri. Un classico non-sense, spiegato con ciò che dicevamo prima, la memoria del passato erode, la densità diminuisce e ciò che resta è la sensazione che il tempo sia volato.

Quando il tempo vola – appuntamenti

Se abbiamo un appuntamento tra dieci minuti, non abbiamo necessariamente bisogno di un orologio, riusciremmo ad arrivare in orario e questo dimostra che siamo in grado di tradurre l’esperienza in unità temporali. Quando tutto scorre normalmente, siamo in grado di fare un lavoro in 10 minuti, oppure siamo in grado di prevedere quanti minuti servono per fare una determinata cosa; questo è dovuto ad un principio di coerenza esperenziale. Solo se la routine viene alterata, il meccanismo si inceppa e questo è dovuto al cambio della densità dell’esperienza e che potrebbe portarci a dire che il tempo è volato, oppure non passa mai rispetto all’esperienza che abbiamo di una determinata unità di tempo (10 minuti oppure un’ora, etc).

Voi state andando al lavoro come tutte le mattine. Tutte le mattine sono identiche. Ma se una mattina assistete ad un incidente, tutto si rallenta e quella mattina sarà diversa. Avrà una densità diversa.

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