L’influenza dei Social Network nella vita di coppia
E’ indubbio che i Social Network hanno egemonizzato la vita di tutti noi. Spesso, si passa moltissimo tempo saltando tra Facebook, Twitter, … e altri, mettendo in secondo piano spesso tutto il resto.
Le coppie, anche le più consolidate, spesso hanno discussioni se non liti, proprio su questo argomento
Di certo, nessuno avrebbe mai pensato che sarebbe accaduto quello che sta accadendo. I SN hanno alterato pesantemente valori come famiglia, scuola, coppia, società, politica (In un tweet Trump ha detto che… Bersani ha risposto con un tweet, …) quante volte lo leggiamo sui giornali oppure lo sentiamo nei vari TG?
L’impatto dei SN in questi ultimissimi anni (e in maniera sempre più crescente) è sotto gli occhi di tutti. La comunicazione, le relazioni, ha nuove regole, insegnate da nessuno ma che tutti oramai conoscono benissimo. La comunicazione, in particolare quella umana, si basa su modalità di scambio completamente differenti anche perché oggi, la possibilità di restare/entrare in contatto, indipendentemente dal tempo e dalla geografia (spazio e tempo), sono immediate.
Ma, ai fini del benessere psicologico, qual è l’impatto? I SN migliorano la qualità delle relazioni? Che uso se ne fa? Quando si esagera e se ne diventa dipendenti (c’è gente che addirittura non ne può fare a meno)? Che riflessi sul lavoro, la famiglia, il tempo libero?
Esistono diverse ricerche in merito, ed hanno indagato su impatto e correlazione con le relazioni, e incidenza sulle eventuali rotture, infedeltà, distrazioni, trascuratezze, … Pare che su Twitter ci siano circa 550 milioni di utenti, e ogni giorno si lanciano in rete circa 59 milioni di messaggi. Contrariamente a Facebook, è meno interattivo e offre poche opportunità di chat, anche se, mai dire mai. Ad esempio un mio paziente mi ha confessato che è grazie a twitter che la sua vita è cambiata.
Una ricerca della Università del Missouri-Columbia, condotta dal Dr Russell Clayton, su circa 500 utenti (per più del 60% di genere femminile) evidenzia inequivocabilmente che il tempo speso su twitter è intimamente legato ai conflitti di coppia (malumori, litigi, gelosie…); l’esistenza di tali conflitti permette di anticipare l’esito negativo della relazione (divorzio, rotture, tradimenti, …) e che tale (prevedibile) esito non dipende dalla durata dalle storia. Dello stesso autore, altre ricerche avevano evidenziato una forte correlazione tra la gelosia e l’uso di facebook.
Un’altra ricerca, questa volta della University of Oxford, quindi inglese, sostiene che una delle principali cause delle crisi delle coppie avviene quando si usano i SN come primaria forma di comunicazione.
Il campione preso in esame era di 24000 coppie che usano tutti i giorni Facebook. L’utilizzo di FB quasi esclusivo per comunicare (no telefonate per intenderci ma solo messaggi su messanger) crea molti problemi all’interno della coppia stessa. Pur non parlando di tradimenti, l’utilizzo del mezzo per comunicare, crea fraintendimenti, suscitano fantasie, portano a fare gratuite idealizzazioni, insomma la comunicazione è falsata, distorta e quindi, oserei dire, distorsiva, dice una cosa che non c’è. A tutto ciò si deve aggiungere la necessità del controllo (che tutti più o meno conosciamo), che può rasentare l’ossessione fino a giungere al negare all’altro qualsiasi forma di privacy, anche la più innocente.
Ciò non bastasse, l’Associazione degli avvocati, quelli che si occupano delle separazione e dei divorzi, quindi gli Avvocati Matrimonialisti, ha divulgato una serie di dati che confermerebbe che Facebook, è una delle principali cause di separazione, per le coppie giovani, ma anche sposate di diversi anni, e arrivano alla rottura perché i tradimenti (non sempre reali) si sono realizzati in rete.
Nel Regno Unito, su tre separazioni, una avviene grazie a Facebook (sostenuto da Divorce online); in Italia una su 5.
Anche WhatsApp non scherza. L’instabilità della coppia avviene con un linguaggio leggermente diverso, perché differente è il mezzo e la sua grammatica (è in linea, ha ricevuto ma non letto, non risponde, chissà con chi starà parlando, …) tutte chiacchiere, ipotesi, pensieri negativi, servono solo ad alimentare ipotesi, supposizioni, gelosie, a volte anche deliri…
WhatsApp è un ottimo strumento per comunicare ma in seguito, potrebbe diventare come FB (vedi sopra); ma da subito lo strumento deve essere usato per comunicare l’essenziale (in questo è fantastico) ma, messaggi e pensieri complessi vanno fatti sempre e solo l’uno di fronte all’altro.
Ma i SN non sono solo negativi, dal momento che, secondo un esperto di coppia e sessuologo il dr Vito Frugis, le coppie saltano se c’è una crisi preesistente e Facebook è solo uno dei tanti possibili detonatori. In questi casi il SN è solo una via di fuga, un qualcosa che permette di dialogare con altre persone, un modo per condividere emozioni e sensazioni, un po’ come si faceva con il diario. Ecco che il virtuale, permette di avere conversazioni con sconosciuti e con la quale è facile proiettare bisogni, ansie, paure, …
Cosa si fa dallo psicologo se non proiettare tutto ciò? Solo che lo psicologo poi aiuta a ricollocare il tutto in un mondo reale più armonioso, mentre nel SN tutto può restare virtuale ma, avendo ‘scaricato’, ci fa star meglio anche se poi non cambia nulla. I rapporti costruiti online, si basano su proiezioni al punto da dare l’illusione che possa essere ‘ideale’. Ma dopo l’incontro, ci si scontra con la realtà, e la nuova coppia si deve confrontare con tutte le difficoltà di una coppia, fatta da due sconosciuti, con un vissuto completamente diverso e che hanno il compito di creare un intreccio simmetrico. Cercare un partner in rete è relativamente facile, il difficile viene dopo.