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Come gestire una persona permalosa
Come gestire una persona permalosa, dal momento che è molto difficile comunicare con un permaloso?
Bisogna stare attenti ad evitare certi argomenti, avere cura degli aggettivi da usare, fare molta attenzione ad esporre le proprie opinioni, e così via.
In presenza di un soggetto con questa caratteristica è facilissimo inciampare. Il percorso somiglia molto ad una strada piena di ostacoli, dove alcuni di essi sono celati e su cui è facilissimo rimanerci incastrati.
Caratteristiche del permaloso
Basta una virgola fuori posto e magari solo nello specifico momento, per assistere ad una reazione sproporzionata. In poche parole ciò che il permaloso non sopporta sono le critiche ed essere messo in discussione.
Non riesce a stare tranquillo, sereno; è sempre sulla difensiva, si offende, reagisce in modo esagerato ed arrogante e naturalmente se glielo fai presente negherà anche l’evidenza con il classico:’…Chi? Io? Ma no’.
La permalosità è diffusa e molto evidente. Vediamo di seguito come la si potrebbe affrontare.
Il permaloso – Autostima fragile
I termini in gioco in questo comportamento molto diffuso sono fondamentalmente due e sono contrapposti ma solo in apparenza: egocentrismo e insicurezza.
Il permaloso e l’autostima
Il permaloso, esercitando la permalosità (mi si conceda questo giro di parole) difende la propria autostima (e se la deve proteggere, evidentemente è fragile).
In altre parole, è indubbio che molte persone vivono la propria esistenza sulla base di un parametro irrinunciabile: il giudizio altrui. Se è positivo allora c’è un valore. Se c’è consenso allora valgo. Se non c’è, sono svalutato come soggetto.
Il permaloso e la fragilità
Ognuno di noi vorrebbe tendere ad essere migliore, più bello, più intelligente, più … più … più … e quindi alcuni (solo alcuni per fortuna), in particolare chi vede minacce dalle valutazioni altrui, evidentemente ha un punto di fragilità che lo obbliga alla difesa continua.
Ecco quindi parzialmente spiegato il comportamento (a volte irragionevole) del permaloso. Ecco perché in sua presenza, ognuno di noi sa che deve misurare le parole.
Vorrebbero tutta l’attenzione su di se (in caso contrario si sentirebbero trascurati) dal momento che si sentono protagonisti in ogni contesto (al matrimonio sono sia lo sposo che la sposa, al funerale il defunto, etc) e di conseguenza, qualsiasi critica non potrebbe che essere indirizzata a loro. Quindi tutta l’attenzione su di loro ma, a patto che sia solo positiva.
Ecco che uno scherzo innocente, oppure una critica o peggio ancora un rimprovero, scatenano i mostri, legittimandoli al contrattacco più feroce.
Due parole in merito alle critiche.
Chi non è stato oggetto di critiche almeno una volta nella vita? In un modo o nell’altro, chi più chi meno, mostriamo tutti una certa sensibilità alle critiche (non è appannaggio di un solo tipo di personalità). La reattività alle medesime è il risultato del proprio vissuto. Proviamo a vedere di seguito alcuni contesti specifici.
Poca autostima
In questo caso, ovvero in quella dove l’autostima è bassa, la sensibilità al giudizio è in relazione alla paura di non valere. Queste persone sono insicure e si sentono spesso inadeguate, non all’altezza.
Ferita affettiva
Quando ci troviamo in presenza di persone ipersensibili, quasi sempre ci troviamo a trattare soggetti che hanno avuto un’infanzia difficile; individui che vivono con una ferita affettiva, la ferita dei non amati, la cui profondità varia da caso a caso.
Ferita narcisistica e narcisismo
Nel caso del narcisista dobbiamo evidenziare che questi, viaggia perennemente con una corazza e quindi, teme che ogni critica, anche la più blanda, possa (almeno è ciò che percepisce) scalfire questa corazza. Il narcisista è convinto di essere speciale, l’unto del signore e ogni accenno di critica, anche l’osservazione più innocente viene percepita come una minaccia alla sua autorità (che ovviamente è e deve essere indiscussa).
Ci vuole veramente poco a far irritare un narcisista, oppure ad urtare la sua suscettibilità, infatti è sufficiente non condividere un punto di vista, oppure anche averne uno leggermente diverso: prenderà, siatene certi, il tutto come un affronto, come una critica intollerabile oltre che naturalmente inconsistente e reagirà con rabbia anche ridicolizzando colui o colei che ha ‘osato‘.
Possibili cause dell’essere permalosi
In età precoce (sempre li sembra abbia inizio) il permaloso potrebbe aver subito, in modo continuativo, disattenzioni ai propri bisogni.
Secondo la teoria psicoanalitica, tale condizione altera negativamente lo sviluppo del super Io, orientandolo verso una posizione molto giudicante, in presenza di un Io fragile; fragile perché, alla sua base, c’è una grande ferita affettiva.
Ogni battuta, frecciatina, allusione, critica, anche velata, fa si che, quella frustrazione patita e vissuta come un mancato riconoscimento, fa emergere una sensazione insopportabile: non valgo nulla.
Al permaloso, quindi, manca l’equilibrio che viene della propria autostima, ovvero la capacità di accettarsi, riconoscersi, percepire il proprio valore e sentirsi un tutt’uno con se stesso.
Nella vita accadrà sempre che possiamo essere oggetti di critiche, offese, invidie … ma chi ha una solida autostima sa che sono cose che possono accadere ma anche che non possono e non devono impedire l’ambizione di realizzare i propri desideri.
Il permaloso non sa star bene con se stesso e quindi non è in grado di tollerare il fatto che a volte si può anche perdere.
Da adulti riusciremo a star bene con noi stessi e con il resto del mondo a patto che, durante l’infanzia, abbiamo avuto il necessario sostegno emotivo e siamo stati accettati e quindi riconosciuti (e non continuamente svalutati).