Le fasi dello sviluppo psicosessuale
Come meglio esplicitato nell’articolo sullo sviluppo psicosessuale, Freud ipotizzava l’esistenza di alcune fasi che portano l’individuo verso la maturazione psicologica e sessuale. In ognuna di queste fasi esiste una fonte primaria da cui il bambino prende piacere e lo prepara a quel piacere che sperimenterà nella sua futura condizione di adulto.
Se nel corso delle varie fasi, la libido si fissa in una o più di queste fasi, c’è un ostacolo o ritardo verso il progredire alle fasi successive, allora assistiamo ad un fallimento dello sviluppo armonico e all’instaurarsi di possibili patologie. La possibile patologia ad esempio potrebbe essere l’instaurarsi di un possibile blocco della personalità, che prende il nome della fase in oggetto. In questo articolo prenderemo in esame la personalità anale ed orale.
Lo sviluppo normale prevede che il bambino passi da una fase all’altra. Quindi il passaggio dalla fase orale a quella anale rappresenta il percorso naturale; ma se ci troviamo di fronte ad una personalità orale, ebbene, questa figura esprime l’insuccesso della fase stessa.
Per Freud, la fissazione ad una fase (perché troppo o troppo poco gratificante) rappresenta un blocco che impedisce o limita/frena il passaggio alla fase successiva. Quindi, se il bambino si ‘fissa’ ad una fase, accade che, pur passando alla fase successiva, il bambino predilige come modo per gratificarsi, ricorrere a ciò che accadeva nelle fasi precedenti.
La personalità orale
La fase orale è la prima tappa dello sviluppo psicosessuale e si concentra sulla bocca. I bambini, è noto a tutti, mettono tutto in bocca, con la quale, oltre a nutrirsi, esplorano il mondo e fanno le prime conoscenze.
La bocca rappresenta il contatto con la mamma e con lei e tramite lei, esperisce il piacere di cominciare a prendere confidenza con il mondo esterno. Ebbene, se il bambino indugia troppo in questa fase con le sue fissazioni, abbiamo l’instaurarsi della personalità orale che, come abbiamo detto, sintetizza la fissazione e ne trattiene o conserva tutti i tratti che la caratterizzano.
Le fissazioni orali
Tutto ciò che può coinvolgere il cavo orale, ovvero tutte le inclinazioni comportamentali correlate come ad esempio bere, mangiare, succhiare, fumare, etc. Questo tipo di personalità è caratterizzata da avidità, tende a prendere da fuori e a trattenere. Sono persone narcisistiche e quindi focalizzate su se stessi; gli altri sono una risorsa solo se utili. Da adulti possono essere tabagisti, dediti all’alcolismo, e tendenti ad essere fastidiosamente logorroici. Attraverso un comportamento ambivalente (aggressivo/implorante), è capace di fare qualsiasi richiesta.
La personalità anale
Questo tipo di personalità, o avente i tratti anali esprime, come dicevamo per la personalità orale, una fissazione a questa fase. Verso la fine del primo anno di vita e fino al terzo (più o meno), il ‘piacere’ in questa fase sta nella funzione del controllo delle feci. Il bambino, in questo periodo, matura dal punto di vista fisiologico e quindi piano piano è in grado di gestire la funzione escretoria.
In questa fase, per la prima volta, il bimbo è in grado di dare (mentre nella fase orale era solo in grado di prendere). Per lui è un grosso passo avanti e fonte di gratificazione. Inoltre il bambino è in grado di muoversi ed esplorare il mondo circostante (cosa che svolge anche in funzione della figura e modello di attaccamento).
Nel corso della esplorazione, si allontana dalla mamma ed è quindi anche in grado di tollerare questa nuova esperienza, cioè saper stare lontano dall’oggetto d’amore. Secondo Freud in questa fase il bambino è in grado di espellere le feci ma anche di ritenerle. Il tutto in funzione della relazione che può essere di amore o dell’odio con la madre.
Il momento dell’espulsione può essere vissuto, negativamente, come distruzione dell’oggetto (la madre); se invece il bimbo trattiene, allora lo fa per esercitare un controllo sull’oggetto.
I tratti caratteriali
Poiché in questa fase il bimbo è in grado di acquisire un po’ di autonomia, questa fase è molto importante per lo sviluppo psicofisico. Infatti è anche in grado di controllare, ciò che nella fase precedente era impossibile (infatti in questa fase si affranca dal pannolino). Il controllo che esercita sulla funzione escretoria gli danno un potere nuovo, la relativa colpevolezza di: essere e di esserci.
Da adulto, chi ha avuto fissazioni a questa fase, potrà essere molto o per niente ordinato (trattenere oppure espellere – dare/ricevere), attento al risparmio (avaro) oppure spendaccione; potrebbe diventare un raffinato collezionista ma anche una persona che accumula ogni cosa anche se assolutamente inutile e, al polo oppusto, essere una persona che non possiede assolutamente nulla; le persone stupidamente testarde, incapaci di adattarsi a qualsiasi ragionevole situazione e colleriche, appartengono a questo tipo di personalità.
La nevrosi ossessiva
La deriva patologica di questo tipo di personalità è la nevrosi ossessiva che può anche essere di tipo compulsivo. Gioca un ruolo molto importante il super-IO tutto teso al controllo. La persona nevrotica non può trasgredire tutto ciò che dall’interno lo costringono ad essere attento alle regole, ripetitivo, perfezionista, insomma, una persone pedantemente zelante.