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Come dire ai miei genitori che sono gay
Sono gay e non so come dirlo ai miei genitori, non so come fare outing, coming out, insomma, come lo dico a mamma e papà che sono omosessuale?
Si usa outing quando si è costretti, coming out quando non c’è nessuna costrizione e volontariamente di dichiara la propria omosessualità. In Italia si tende ad usare outing con entrambi i significati.
Quindi Outing viene usato quando si rende pubblico e senza permesso l’identità sessuale o l’orientamento di altri (praticata prevalentemente verso persone famose); oggi, anche grazie ai social network, questa pratica viene estesa anche a persone comuni e le cronache recenti ne hanno tristemente confermato gli effetti tragici.
A molti uomini risulta difficile fare outing (o coming out), cioè svelare la propria omosessualità ai propri genitori.
Anche se oggi, grazie anche ai media, all’omosessualità viene prestata molta più attenzione, la comunicazione con i genitori non è diventata una pratica comune e molti ragazzi continuano a celare la loro reale natura. Non c’è nulla di male ad essere discreti ma spesso, il fatto di dover nascondere la propria omosessualità alla famiglia, rappresenta un pensiero che genera profondo disagio e a volte anche senso di colpa.
L’importanza di fare outing
Ma è proprio necessario dirlo ai propri genitori, insomma fare outing?
In un mio articolo precedente ho suggerito ai genitori come comportarsi, e qui cercherò di fare altrettanto sull’altro fronte.
I genitori aspettano che sia tu a trovare le parole per dirlo anche se potrebbero averlo compreso. Mai come in questo caso è difficile dare il suggerimento giusto perché ognuno di noi può declinarlo a modo suo. Ad esempio, c’è chi pretende che lo faccia il genitore e chi, al contrario, ne sarebbe turbato.
La soluzione spesso si trova lungo la retta che divide questi due poli. Quindi entrambi, genitori e figli dovrebbero, basandosi sulle reciproche conoscenze, trovare un punto di intesa per ‘gestire’ questo aspetto seguendo il principio della armonia.
A parte questa breve dissertazione basata sul buon senso, torniamo alla domanda originaria: è giusto fare outing?
E’ difficile pensare che mamma e papà (o almeno uno dei due) non abbia intuito proprio nulla. E’ anche vero che molti genitori non accettano di buon grado che il proprio figlio abbia operato la scelta omosessuale (nonostante oggi se ne parli tantissimo) e quindi preferiscono far finta di nulla. Quindi in questo caso, ciò se pensate che mamma o papà potrebbe reagire male considera che:
- potrebbe essere solo una tua percezione (magari errata)
- l’eventuale rifiuto potrebbe durare solo 3 giorni per poi trasformarsi in accettazione
- non comunicarlo, genera comunque stress (è un segreto che ti logora)
quindi, fate le tue valutazioni, pensa in maniera oggettiva e non soggettiva (sei diverso da mamma e papà), poniti le priorità necessarie. Valuta quale può essere la scelta migliore affinchè l’armonia famigliare si mantenga serena. In quell’armonia, in quella serenità però mettitici pure tu.
Se non dirlo ti genera ansia insostenibile potrebbe essere più utile fare outing; in caso contrario, cioè se non ti da nessun problema interiore lascia stare e viviti la tua vita in modo sereno. La spontaneità spesso non paga e spesso non garantisce la serenità.
Da quando ci si scopre ‘diversi’ si indossa una maschera . Sentirsi attratti da persone dello stesso sesso è un qualcosa che è più forte di noi, ma questa diversità, poiché non è sbagliata, dovrebbe renderci più forti e farci capire che con il tempo, amici, colleghi e genitori potrebbero capirlo anche da soli.
Tutte queste considerazioni dovrebbero farci riflettere sul fatto che chi soffre di più siamo noi e gettare la maschera è un modo per portarsi rispetto.
Eccoci allora al dilemma dell’outing si oppure no.
Riflettiamo sul fatto che i nostri genitori ci hanno visto nascere e ci hanno visto crescere, sempre sotto la loro guida amorevole. Anche se il tempo è passato, noi siamo diventati grandi e loro magari sono un po’ invecchiati; loro, i genitori, vedono sempre la stessa cosa: un figlio che prima era piccolo ed ora è cresciuto.
Insomma, i genitori vedono sempre il loro bambino. Mentire sulla propria identità può anche incrinare la vostra relazione. I genitori potrebbero non accettare la situazione all’inizio ma se la situazione persiste potrebbero risentirsi per la mancanza di fiducia che il nostro silenzio tradisce. Allora, nel caso in cui si decide di fare outing, dovremmo trovare il momento migliore.
Il momento migliore per fare outing
Il momento migliore parte da te. Premettendo che l’omosessualità non è una malattia, ma una delle naturali possibili condizioni con cui viene vissuta la propria sessualità, non devi sentirti in colpa ne percepirti come sbagliato.
Ecco perché parte da te. Tu, come ti senti? Se vivi la tua condizione con la serenità che meriti sarà molto più facile trasmetterla agli altri, in particolare a chi ti vuole bene. Se stai in questo stato, prova a parlarne con un amico. Cerca tra i tuoi amici chi ha la giusta e necessaria sensibilità, colui della quale ti fidi di più.
Fai attenzione però, un errore nella scelta potrebbe allontanarti dal nostro obiettivo. Con questo primo outing, la tua ansia si attenua e sei pronto ad affrontare i genitori. Ma, anche qui, potrebbe essere utile iniziare a fare outing con uno solo di loro, quello che a tuo avviso è più incline alla comprensione.
Quando, dopo il necessario tempo, che hai lasciato al genitore scelto per accettare questa nuova situazione, pianifica il passe definitivo: dirlo all’altro genitore. Ora però hai un alleato con la quale potrà essere più facile.
Per concludere, visto che come abbiamo detto l’omosessualità non è una malattia e i tuoi genitori ti vogliono sicuramente bene, dichiarare la tua natura può spaventare, ma alla fine, ragionandoci, che mai potrà accadere? Borbotteranno per un po’ di tempo e poi ti accetteranno. Anche se ciò non dovesse accadere, sarebbe solo un problema loro; tu, avendo svelato, ti sei tolto un peso e sicuramente vivrai più sereno.
Ma il tempo è galantuomo.