La sindrome da alienazione genitoriale
In merito alla sindrome da alienazione genitoriale è bene ricordare che il sistema delle separazioni si regge quasi esclusivamente sull’antagonismo, sul tentativo, cioè, di affrontare un conflitto relazionale fra individui attraverso uno di grado più elevato: il conflitto giudiziario.
Nella società civile, più che in altri contesti, si sta affermando il concetto di bi genitorialità come diritto soggettivo dei figli.
Un genitore affidatario che ritiene controproducente il rapporto dei figli con l’altro genitore, ed arriva ad attivare strategie di esclusione di quest’ultimo, viene da alcuni considerato come affetto da una forma di disagio psicologico.
Una psicopatologia che può avere gravi ricadute sui figli e delle cui conseguenze siamo, ancora oggi, in Italia, quasi all’oscuro. Afferma G. Gullotta “ si è affacciato da poco nella nostra letteratura psicologica italiana il parametro concettuale della sindrome di alienazione genitoriale”.
Definizione della sindrome da alienazione genitoriale
La Sindrome di Alienazione Genitoriale (PAS), definisce le situazioni in cui il genitore affidatario suggestiona e condiziona i figli, così che il rapporto fra i figli stessi ed il genitore non affidatario si degrada e, talvolta, si interrompe.
Nella sindrome da alienazione genitorialePAS, i figli finiscono per mostrare un astio e un disprezzo ingiustificato e continuo verso il genitore affidatario; astio e disprezzo non dovuto a mancanze, trascuratezze o addirittura violenze di questo genitore, ma prodotto da un’alleanza crudele che il genitore affidatario impone ai figli.
Lo studioso che per primo ha sistematizzato la PAS, descrivendone le caratteristiche è stato R.A. Gardner, della Columbia University di New York.
Usando le parole di Gardner, la PAS è: un disturbo che insorge quasi esclusivamente nel contesto delle controversie per la custodia dei figli.
In questo disturbo, un genitore (alienatore) attiva un programma di denigrazione contro l’altro genitore (alienato).
Tuttavia, questa non è una semplice questione di “lavaggio del cervello”, o “programmazione”, poiché il bambino fornisce il suo personale contributo alla campagnia di denigrazione.
E’ proprio questa combinazione di fattori che legittima una diagnosi di PAS. In presenza di reali abusi o trascuratezza, la diagnosi di PAS non è appicabile.
E’ doveroso sottolineare che tale sindrome da alienazione genitoriale non è attualmente inserita nel Manuale statistico e diagnostico dei Disturbi Mentali (DSM-IV).
Tuttavia, Gardner afferma, basandosi su centinaia di casi e su studi di follow-up, che l’instillazione incontrollata di PAS nei bambini non può che produrre significative psicopatologie, sia nel loro presente che nella loro vita futura.
Questi bambini subiscono una violenza emotiva che crea loro un danno enorme, che difficilmente potrà essere sanato o anche solo risarcito, dato che coinvolge la sfera intima della coscienza personale.
Guglielmo Gulotta, Adele Cavedon, Moira Liberatore “La sindrome da alienazione parentale” Giuffrè Editore, 2008