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Personalità Ossessivo Compulsiva
La Personalità Ossessivo Compulsiva, caratterizzata dal Disturbo o Sindrome Ossessivo-Compulsivo o DOC/SOC, classificato tra i disturbi d’ansia dal DSM-IV-TR (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders – Manuale statistico dei disturbi mentali, uno dei sistemi nosografici utilizzato da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo che raccoglie circa 370 disturbi mentali, descrivendoli in base ai sintomi osservabili nel comportamento), viene di fatto considerato come un disturbo autonomo, poiché il trattamento con ansiolitici, spesso non sortisce risultati apprezzabili.
Personalità Ossessivo Compulsiva – psicoanalisi
La Personalità Ossessivo Compulsiva, per la psicoanalisi, fa parte delle nevrosi, sviluppate in seguito a “fissazioni” nelle varie fasi dello sviluppo psicosessuale (le fasi sono: orale, anale, fallica, latenza, genitale) ma con maggiore incidenza in quella orale/anale.
Il DOC è caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti che spaventano il soggetto al punto da costringerlo a mettere in atto comportamenti ripetitivi o azioni mentali posti come autodifesa.
Come il nome promette, tale disturbo è costellato da ossessioni e compulsioni. Solo il 20% dei soggetti ha solo ossessioni oppure solo compulsioni mentre la maggior parte dei soggetti ha entrambe le sintomatologie.
Personalità Ossessivo Compulsiva – Differenza tra preoccupazioni e ossessione
E’ assolutamente normale, in certe situazioni, avere per la testa dei pensieri che ci tormentano, essere preoccupati per una malattia (nostra o di un nostro parente) o se dobbiamo fare un esame o pagare la rata del mutuo.
Le differenze tra i normali pensieri intrusivi indesiderati e le ossessioni patologiche non riguardano il contenuto (che sono simili alle normali preoccupazioni) ma la quantità e la frequenza.
Le ossessioni sono da considerare patologiche se presentano una maggior frequenza, creano reazioni emozionali più intense e maggiore disagio, sono più difficilmente gestibili e durano per tempi più lunghi.
E’ necessario pertanto ipotizzare la presenza di un disturbo ossessivo-compulsivo solo quando i sintomi persistono, creano molta ansia e molto disagio o interferiscono pesantemente con la vita di tutti i giorni.
Personalità Ossessivo Compulsiva – Cause del disturbo ossessivo compulsivo
Quali sono le cause del disturbo ossessivo compulsivo. Cominciamo con il dire che non esistono studi approfonditi e definitivi.
Tuttavia fattori individuali come stress e umore altalenante (rabbia e tristezza) portano le persone ad avere più difficoltà ad ignorare o a gestire la presenza di pensieri indesiderati.
Si ipotizza quindi, che ci siano anche delle caratteristiche della personalità che possano predisporre allo sviluppo di pensieri ossessivi; tra queste vi sono: spiccata sensibilità alle minacce o al pericolo, esagerata frequenza di emozioni negative, esagerato senso di responsabilità, rigidità morale e timidezza..
Personalità Ossessivo Compulsiva – le ossessioni
Le ossessioni (da Obsideo da cui deriva il termine – significa assediare, essere preso d’assedio) sono pensieri, immagini o impulsi ricorrenti e persistenti, che affliggono il soggetto che non riesce ad opporre nessun controllo, che vengono percepite come invasive e inappropriate e che si presentano continuamente e sono al di fuori del controllo di chi li sperimenta, creando sofferenze indesiderate.
L’individuo si rende conto che tali idee sono disturbanti e intrusive infatti, quando l’ansia gli da tregua, è ben cosciente del fatto che il tutto è infondato e insensato, come del resto lo sono le persone che gravitano nella sua sfera relazionale.
L’individuo tenta, spesso inutilmente, di ignorare o eliminare tali pensieri; tenta addirittura di neutralizzarli con altri pensieri e azioni (compulsioni) ma il risultato è sempre lo stesso.
Le preoccupazioni (patologiche) più frequenti possono essere: lo sporco, i germi, perdere il controllo, aver contratto malattie infettive, di essere omosessuali, etc. a cui sono associate emozioni del tipo: paura, disgusto, disagio, dubbi, o dalla sensazione di non aver fatto le cose nel modo giusto.
Personalità Ossessivo Compulsiva – Le compulsioni
I classici comportamenti caratterizzati da rituali o cerimoniali ripetitivi (lavarsi le mani, riordinare, controllare, lavare i pavimenti 20 volte al giorno, etc) ma anche azioni mentali (controllare, ricontrollare, contare, pregare, fare e rifare test, esami medici, ripetere formule etc) utilizzati con la convinzione di poter ridurre ansia e il disagio scatenati dai pensieri e dagli impulsi tipici delle ossessioni; il loro utilizzo è teso ad eludere il disagio e in particolare, a controllare la propria ansia.
Alcuni esempi estremi:
- Chi teme contaminazioni può lavarsi costantemente le mani fino a provocarsi delle escoriazioni.
- Controllare di aver chiuso il gas fino allo sfinimento
- Contare oggetti, infinite volte per l’ossessione di averli perduti
Tutte le compulsioni che includono la pulizia, il lavaggio, il controllo, l’ordine, il conteggio, la ripetizione ed il collezionare diventano una sorta di regola comportamentale, estremamente rigida che possono essere viste come bizzarre e obiettivamente eccessive.
Assumono un aspetto abituale e ripetitivo che possono venir attuate, a scopo preventivo, anche in assenza di ossessioni. Queste azioni sono studiate e prestabilite e vengono eseguite con una pignoleria a volte esasperata la cui sequenza non può essere interrotta o modificata.
Un esempio per tutti ci è dato dal film “Qualcosa è cambiato” di J.L. Brooks, nel quale Jack Nicholson, interpreta la parte di una persona che soffre di ossessioni in modo grave e che ha inventato una serie di rituali ossessivi per cercare di placare la sua ansia.
Narra la storia di uno scrittore di romanzi rosa con un carattere terribile e vittima di una serie di disturbi ossessivo-compulsivi da riempire un manuale di psichiatria.
Personalità Ossessivo Compulsiva – esempi di compulsioni
Tra i disturbi ossessivo-compulsivo troviamo: Disturbi da contaminazione (ossessioni e compulsioni connesse a improbabili o irrealistici) contagi o contaminazioni); Disturbi da controllo (ossessioni e compulsioni implicanti controlli protratti e ripetuti senza necessità, volti a riparare o prevenire gravi disgrazie o incidenti); Ossessioni pure (pensieri e immagini relative a scene in cui la persona attua comportamenti indesiderati e inaccettabili, privi di senso, pericolosi o socialmente sconvenienti); Superstizione eccessiva (un pensiero superstizioso portato all’eccesso); Ordine e simmetria (Chi ne soffre non tollera assolutamente che gli oggetti siano posti in modo anche minimamente disordinato o asimmetrico); Accumulo e accaparramento (chi tende a conservare ed accumulare oggetti insignificanti e inservibili); Compulsioni mentali (effettuare precisi cerimoniali mentali come: contare, pregare, ripetersi frasi, formule, pensieri positivi etc).
Tra i disturbi da contaminazione ci sono anche soggetti che chiameremo washer, individuabili con molta facilità. Sono persone che arrivano a lavarsi le mani anche oltre 50 volte al giorno e in alcuni casi, veramente estremi, arrivano anche a più di 200 volte al giorno. Stessa cosa avviene per la doccia (anche alcune ore).
Ovviamente questi soggetti consumano quantità industriali di sapone e di asciugamani che vengono usati una sola volta per poi essere lavati. Alcuni usano anche preparati alcolici e disinfettanti per mani. Le mani di questi soggetti sono in uno stato pietoso (rosse e screpolate con tagli sanguinanti).
Ci sono anche soggetti che si lavano i denti fino a 10 volte al giorno (al risveglio, prima di fare colazione, dopo, appena arrivano in ufficio, a metà mattina, prima di pranzo, dopo pranzo, a metà pomeriggio, prima di uscire, appena arrivano a casa, prima di cena, dopo cena, in caso uscita serale, al rientro e, se non si va subito a letto, ovviamente, prima di coricarsi).
Viene fatto largo uso di saponi antibatterici e disinfettanti creando danni alla pelle. Alcuni soggetti, veramente estremi, fanno uso anche dell’ipoclorito di sodio (varechina) sulle mani e sul corpo.
Le docce compulsive e i lavaggi sono del tutto inutili perché il sollievo che ne deriva ha breve durata e dura fin che non si entra in contatto con qualcos’altro visto come contaminato.
I lavaggi possono seguire precisi rituali. Possono essere fatti seguendo regole precise che se non seguite alla perfezione costringono il paziente a ricominciare da capo.
Una parte del rituale può consistere nel contare per assicurarsi di essersi lavati per un tempo sufficientemente lungo.
Chi soffre di tali disturbi, inoltre, tende a mettere in atto una sterminata serie di evitamenti.
Personalità Ossessivo Compulsiva – Terapia
C’è sempre una cura per chi vuol farsi curare.
Le cure tipiche sono:
Farmacologiche, che però da sole sono insufficienti;
Psicoterapia di tipo psicoanalitica.