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L’incesto emotivo, ovvero il genitore per amico
Il termine viene dal latino incestum e il suo significato è ‘non casto’ oppure impuro. Si commette incesto ogni qualvolta si hanno rapporti sessuali tra consanguinei.
Quindi con il termine incesto emotivo, si vuole descrivere tutte quelle situazioni ove un genitore intrattiene con il figlio (o la figlia) un rapporto incestuoso ma non erotico bensì emotivo.
In altre parole, ogni qualvolta viene richiesto un supporto emotivo o le dinamiche relazionali tra i due somigliano più a quelle tra partner che tra genitori e figli.
Quindi, questo tipo di ‘incesto’ è diverso da quello sessuale dal momento che qui abbiamo una tipo di relazione (adulto-bambino, genitore-figlio), innaturale, malsano, deleterio, … una relazione che, poiché dal punto di vista psicologica è inappropriata, potrebbe avere effetti e danni collaterali che nel bambino/a, si porterà nel processo di crescita
L’incesto emotivo, avviene tutte le volte ove un genitore, chiede al/alla proprio figlio/a, un supporto emotivo, trattandolo come un partner, e non per quello che è, ovvero un figlio.
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Il risultato di tale comportamento, potrebbe produrre, ovviamente su scala minore, effetti simile a quelli di un incesto sessuale.
La relazione genitori-figli dovrebbero essere protetti da una sorta di cinta muraria invalicabile la cui mancanza potrebbe portare a danni del tipo: disturbi alimentari, disturbi sessuali, a collezionare rapporti insoddisfacenti, autolesionismo, …
Da adulti, quei bambini lasceranno la casa genitoriale, ma gli eventuali problemi raramente rimangono tra quelle mure perché molto spesso diventeranno compagni sgraditi della quotidianità adulta.
Quei problemi, quelle disfunzioni, quel disagio molto spesso impalpabili ma costantemente presenti raramente, andando via di casa, cesseranno di esistere.
Paradossalmente, i disagi di cui sopra, cominceranno a manifestarsi proprio durante l’età adulta.
Esempi di incesto emotivo
Il classico esempio è quello di chiedere ai bambini consigli e supporto su cose che hanno a che fare solo con l’età adulta.
Quali sono queste cose? Preoccupazioni di natura economica, difficoltà che mamma ha con papà (o il contrario), problemi di natura sessuale, oppure problemi di natura sentimentali (che uno dei due genitori potrebbe avere con un terzo estraneo alla famiglia).
Ecco, coinvolgere i propri figli in tematiche di questo tipo, genera un crollo delle barriere protettive, una violazione dei confini.
In altre parole, ci sono alcune cose che un genitore non dovrebbe fare mai.
Ad esempio, se uno dei due genitori ha un problema di natura sessuale, romantico, sociale, … ne dovrebbe parlare con un suo pari, mai con un figlio.
La soluzione di quel problema, o la condivisione di un eventuale tormento, è come se ponessimo il bambino in un ambito e in un ruolo di una tale responsabilità il cui peso lo potrebbe schiacciare.
Incoraggiare il proprio figlio a tessere le lodi del genitore, in pubblico oppure in casa, oppure fare di tutto per consolidare il fatto di essere il miglior amico, etc, potrebbe avere come conseguenza il verificarsi tutti quei problemi legati al confine.
Da adulti, ogni adulto, dovrebbe attrezzarsi di disciplina, essere una persona responsabile, avere aspettative congrue, … ebbene tutte queste caratteristiche, tutti questi ‘attrezzi’, si formano proprio durante l’infanzia e l’adolescenza.
Chi ha genitori incapaci di gestire le proprie tensioni, potrebbe sentirsi costretto a mettere in secondo piano il proprio sviluppo sociale per preoccuparsi di quello di mamma oppure di papà (in alcuni casi di entrambi).
Gli strumenti citati sopra, armamentario necessario per gestire le sfide dell’età adulta, sono pesantemente influenzate da un genitore incapace di gestire le proprie relazioni.
Tali genitori costringono il loro figlio a mettersi a capo di una crisi emotiva, oppure ad immedesimarsi in una relazione adulta che impedisce, ritarda e annulla la possibilità di imparare a socializzare in una modalità consona alla sua età.
Da adulto, quel bambino potrà forse essere più abile a gestire i conflitti altrui, che i propri. Oppure potrà, nella propria relazione, focalizzarsi più su situazioni di crisi che su quelle di stabilità. Ovvero, si sentiranno più eccitati, interessati a gestire crisi che costruire relazioni stabili.
Finora abbiamo parlato generalmente di incesto emotivo riferendoci ai genitori, ma accade più sovente in situazioni ove c’è un solo genitore.
Genitori separati, oppure divorziati o vedovi sono sicuramente più esposti per via della mancanza di un partner. Hanno indubbiamente maggiori responsabilità dovendo sopperire alla mancanza dell’altro.
Capita quindi che il figlio/a, possa ricordare il coniuge assente e quindi, il rischio dell’incesto emotivo viene amplificato.
Il significato del termine incesto emotivo
E’ un concetto difficile da individuare dal momento che non c’è un abuso fisico e l’aspetto sessuale è completamente assente (a parte di un padre, separato, che ad esempio, fa vedere con orgoglio, le foto delle sue amanti ai propri figli adolescenti).
Accadono cose diverse, come ad esempio quello di sembrare e di voler mostrarsi come il miglior amico. Anche in questo caso è difficile leggere la relazione come poco funzionale.
Il bambino, inoltre, non ha gli strumenti per discernere il giusto dallo sbagliato, anzi, potrebbe addirittura sentirsi felice di essere il confidente di papà, oppure di mamma.
Possono insorgere sentimenti di orgoglio, oppure sentirsi importanti, se non addirittura speciali per questa relazione così intima. L’adolescente ha certamente gli strumenti per comprendere che il trattamento subito possa essere diverso da quello dei suoi coetanei e amici.
Tale momento di esaltazione può anche essere rinforzato dal fatto di sentirsi utili, se non indispensabili. proprio perchè partecipano al momento di crisi del genitore, dandogli la sensazione di essere un adulto che ne aiuta un altro più speciale degli altri.
Quindi, in tale caso, difficilmente un bambino sentirà il bisogno di chiedere aiuto anche se mai come in questo caso, questo è uno dei bambini più trascurato.
Viene trascurato e violentato il suo essere bambino, il suo bisogno di essere lui ad essere supportato emotivamente e non il contrario.
Cosa manca a questo bambino? Manca una guida, un orientamento verso la disciplina, manca una direzione che lo strutturi. Tutte cose che, come dicevamo sopra, sono strumenti necessari per inserirsi in modo adeguato nella società.