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Il DAP o Disturbo Attacchi di Panico

Il DAP o Disturbo di Panico
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Foto di Hans Braxmeier da Pixabay

Il DAP o Disturbo di Panico

Il DAP o Disturbo di Panico (DAP) o Disturbo di Panico è certamente un disturbo molto diffuso. E’ talmente diffuso che era noto anche ai Greci. Ricordate il dio PAN, il dio pastore?

“Nella tempesta, cerca rifugio nella tua calma interiore.”

Il dio PAN e gli ADP

Il dio Pan, nella mitologia greca, è spesso associato alla natura selvaggia, alla musica e al desiderio, e spesso è rappresentato come una figura con sembianze caprine.

Inoltre, alcuni miti riguardanti Pan parlano della sua capacità di provocare terrore e paura nelle persone che lo incontravano, che potrebbero essere interpretati come una sorta di analogia agli attacchi di panico che possono essere scatenati improvvisamente e senza motivo apparente. In tal senso, il dio Pan potrebbe essere visto come una personificazione mitica di queste esperienze di terrore e panico che possono affliggere le persone che soffrono di attacchi di panico.

“Non lasciare che la paura ti paralizzi, affronta gli attacchi di panico con coraggio e determinazione

Quanto è diffuso il DAP

Il DAP è uno dei disturbi più diffusi e per fortuna, anche meglio conosciuti.

Alcuni dati epidemiologici ci dicono che cerca 1 milione di italiani soffre di attacchi di panico; vincono (si fa per dire) le donne per 2:3.

Il disturbo di attacco di panico colpisce anche gli adolescenti (anche rari casi in età pediatrica). E’ un fenomeno che interessa di più le persone separate o divorziate. Colpisce di più chi vive in città.

Cos’è un Attacco di Panico 

Il disturbo di attacco di panico  si manifesta all’improvviso, senza preavviso, ti senti senza aria, hai paura, il cuore batte fortissimo e sembra stia per scoppiare, la paura spesso è relativa al controllo, temi di perderlo se non addirittura di averlo già perso.

“Accetta la paura senza lasciarla controllare la tua vita, affronta gli attacchi di panico con determinazione e fiducia.”

Ecco perchè durante un attacco di panico improvviso ti senti di morire.

In genere se non addirittura quasi sempre, il tutto inizia con un disagio che man mano diventa un malessere fisico, ma può anche accadere all’improvviso, come un fulmine a ciel sereno.

Stai bene e improvvisamente hai palpitazioni, tremori, soffocamento, vertigini, paura di morire o di essere gravemente ammalato, etc.

Come si può intuire, tutte queste sintomatologie altro non sono che diverse declinazioni della paura che però vengono illusoriamente percepite come la conferma che la catastrofe ci attende dietro l’angolo.

Ecco che da questo momento tutte le paure si accavallano l’una sull’altra (che succede, perché ora e perché proprio a me, etc) e sono in perenne attesa che la cosa si ripresenti.

Dove si presentano gli attacchi di panico

Il disturbo di attacco di panico  può in effetti ripresentarsi, ecco che il soggetto pensa a tutte le possibili situazioni (attacco di panico guidando in autostrada, in treno, in aereo (da qui la paura di volare), la paura di guidare in galleria, se sono solo a casa, se sono in un centro commerciale, oppure in una piazza affollata, oppure in un posto dove non c’è nessuno, etc).

Le paure sono tante e non ci sono limiti alla creatività. Le paure sono tante (la metropolitana, l’autostrada, il treno, l’aereo) e in primis vengono prese in considerazione tutti quei posti dove, in caso di necessità di soccorso, questi non possono intervenire subito.

Man mano che la paura aumenta, la tensione e l’ansia si innalzano e in tal modo si creano tutti i presupposti affinchè giunga un altro attacco di panico.

Come si evince una funzione primeggia tra le altre, quella anticipatoria.

L’ansia anticipatoria, innalza il livello di angoscia e tutte le cellule del soggetto ‘sanno’ che qualcosa di terribile sta accadendo.

Questa ‘funzione’ nel mondo animale (quindi anche nell’uomo) è fisiologica, quindi utile ad attivare, difronte ad un pericolo, la classica modalità: attacco o fuga.

Peccato però che questa ‘modalità’ nell’AdP, il pericolo non è reale ma inconscio. Tuttavia, la sensazione di non avere scampo, permane anche se si ignora la causa di questa minaccia.

Cosa fare durante un attacco di panico

Per sapere cosa fare durante un attacco di panico, occorre sapere cosa succede.

Quando questi attacchi avvengono, si tende ad associare il luogo in cui è accaduto (in casa, ad esempio) con l’attacco stesso.

Quindi se  l’attacco di panico è accaduto in casa, si ha paura di starci da soli.

Se invece l’attacco di panico è accaduto durante un pranzo, e si ricorda solo che il vino era troppo freddo, allora ecco che si tende ad associare l’attacco con il fatto che il vino era freddo, e quindi da allora, non si berrà mai più in vino freddo.

Se invece l’attacco di panico è accaduto mentre guidavo,  non guiderò più, se ero in treno, non lo prenderò più e così via.

Quando invece accade al cinema, al ristorante, in pizzeria, al bar, in ufficio, in banca etc. ecco che la persona tenderà ad evitare proprio quella specifica situazione creando così un circolo vizioso che tende ad evitare proprio quella specifica situazione e se proprio non la si può evitare ecco che ci si trova costretti a trovare qualcuno che ci faccia compagnia.

Laddove non è possibile di persona ecco che ad esempio si ricorre alla compagnia telefonica.

Cosa accade dentro di noi durante e dopo un AdP

Dopo un attacco di panico, fondamentalmente si ha una perdita di senso.

Tutto diviene privo di senso, il futuro non ha prospettive.

Rispetto alla depressione ove tutto è persistente, qui la persistenza dura per tutta la durata dell’attacco (picco) per poi allentarsi dopo l’attacco.

Il rapporto con gli altri viene percepito come se gli altri fossero distanti da noi. Tutto questo porta ad un allontanamento progressivo dalla rete di abituali relazioni.

PsicoTerapia dell’attacco di panico

Il disturbo di attacco di panico si risolve con una psicoterapia.

Lo studio, adotta terapie combinate basate sulla psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale unita ad un approccio psicoanalitico che tende a individuare la causa degli attacchi di panico.

Solo individuando la causa prima (e quindi cercando di dare un senso al sintomo) si evita il ripresentarsi degli AdP in altra forma. Inoltre, e solo in caso di reale bisogno, si fa ricorso anche alla farmacoterapia a cui viene affidato il compito di sostenere il soggetto nelle prime fasi della psicoterapia.

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