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Le disfunzioni sessuali

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Le disfunzioni sessuali

Le disfunzioni sessuali: cosa sono e come fare per superarle dal momento che coinvolge il 30% degli uomini e nelle donne la percentuale è più elevata: ben il 45% 

Quando una coppia ha un rapporto sessuale soddisfacente, il rapporto procede lungo un susseguirsi di fasi: il desiderio, l’eccitazione, l’orgasmo e la risoluzione.

Tutti questi cambiamenti fisiologici ed emotivi si sviluppano seguendo un ritmo che cambia di coppia in coppia.

La disfunzione sessuale si ha quando queste fasi non seguono una naturale armonia ma possono essere vissute con dolore, frustrazione, ansia, depressione, disagio, con un senso di inadeguatezza e un globale peggioramento della qualità della vita.

Può anche accadere che a volte si sperimenti l’incapacità di ottenere o portare a conclusione un rapporto sessuale. Tale incapacità (se momentanea) anche se vissuta con ansia, potrebbe essere considerata del tutto normale e non deve in alcun modo essere definita “disturbo” o “disfunzione”.

Quando all’interno della coppia c’è un problema di natura sessuale, va considerato sempre come un problema di coppia e mai come specifico del solo portatore.

Le disfunzioni sessuali sono considerate un “disturbo della coppia“, in quanto è all’interno della relazione che agiscono e dove possono perpetuarsi o risolversi, e trovano il loro senso e significato.

La disfunzione sessuale va considerata come la massima espressione dell’influenza della psiche sul soma dal momento che ha riflessi sia sull’organo che sulla relativa emotività che subisce gli effetti di fattori quali turbamenti emozionali, stanchezza, aspetti culturali e sociali, per non dimenticare che è importante una buona salute fisica, non abusare di farmaci, alcol droghe, etc..

I vari tipi di disfunzioni sessuali

Il DMS-IV-TR – Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (lo strumento internazionale impiegato dagli specialisti per fare diagnosi utilizzando un linguaggio comune e condiviso) suddivide le disfunzioni a seconda del momento della risposta sessuale (desiderio, eccitazione, orgasmo e risoluzione) in cui si presenta la difficoltà:

  • Disturbi del Desiderio Sessuale, se la difficoltà si manifesta come totale assenza di desiderio.
  • Disturbi dell’Eccitazione Sessuale, se l’anomalia si verifica durante la fase di eccitazione.
  • Disturbi dell’Orgasmo, se ad essere colpita sono la sensibilità e il controllo sul riflesso orgasmico.
  • Disturbi da Dolore Sessuale, quando il rapporto sessuale provoca dolore fisico.

Ogni disturbo naturalmente assume caratteristiche diverse nell’uomo e nella donna, secondo le fasi descritte sotto:

Desiderio: si concretizza, per entrambi i sessi, in fantasie sull’attività sessuale e nel desiderio di praticarle; al suo opposto c’è la mancanza di tali fantasie e del relativo desiderio;

Eccitazione: consiste nella sensazione di piacere sessuale e nelle necessarie modifiche fisiologiche (erezione per l’uomo, lubrificazione vaginale per la donna). Di conseguenza in caso di disfunzione avremmo un disturbo dell’erezione o impotenza; disturbo dell’eccitazione (mancata lubrificazione) sessuale femminile.

Orgasmo: avviene con un picco di piacere e con un conseguente allentamento della tensione sessuale; nel caso di una disfunzione potremmo avere eiaculazione precoce o ritardata e anorgasmia femminile;

Risoluzione: rilassamento muscolare e senso di benessere generale

I disturbi della risposta sessuale possono verificarsi in una o più di queste fasi.

Il disturbo, inoltre può essere primario, se si presenta fin dal primo rapporto sessuale oppure secondario se si presenta improvvisamente dopo un periodo di funzionamento adeguato.

In relazione alle circostanze in cui la difficoltà si verifica, si parla di disturbo generalizzato, se è presente in tutte le situazioni; disturbo situazionale, se si verifica solo in alcune circostanze (per esempio, solo durante alcune pratiche sessuali, solo in presenza di un determinato coinvolgimento affettivo nella relazione, con un determinato tipo di partner, ecc).

Le cause delle disfunzioni sessuali

Le cause, come ovvio che sia, sono multifattoriali. Non esiste cioè la ‘madre’ di tutte le cause.

Infatti, ogni possibile causa/fattore agisce a diversi livelli e determina un clima emotivo negativo che impedisce alla persona di abbandonarsi all’esperienza erotica o di godere delle proprie sensazioni corporee.

Le possibili cause possono annidarsi ad esempio nella banalità della vita quotidiana, oppure avere radici antiche, profonde, riconducibili all’infanzia, oppure essere nate proprio nella dinamica di quella specifica coppia, o addirittura essere il frutto acerbo di un errore cognitivo, cioè di un apprendimento distorto senza poi contare che possono esistere fatti traumatici e/o fallimentari esperiti in ambito sessuale e, non ultima, fattori di origine medica.

Proviamo a vedere alcune possibili cause.

Cause organiche

Si tratta dell’effetto secondario di farmaci e/o di varie patologie (come alterazioni o lesioni vascolari, neurologiche o ormonali, diabete, depressione, ecc) sulla risposta sessuale.

Cause immediate o superficiali

  • Fattori relativi al contesto, per le giovani coppie e gli adolescenti, ad esempio, la mancanza di un ‘posto’ ove potersi serenamente dedicarsi all’attività sessuale, oppure dovute alla mancanza di privacy .
  • Comportamento sessuale inefficace. A causa ad esempio di inesperienza, si può produrre una stimolazione sessuale superficiale, insufficiente o lontana dalle esigenze del partner, dovuta a resistenze più o meno inconsce e ad inibizioni più o meno note verso la sessualità in generale.
  • Ansia da prestazione. È caratterizzata della paura di non essere considerati sufficientemente attraenti, oppure dal desiderio di dare piacere al proprio partner mettendo in poca considerazione le proprie necessità, oppure dall’esigenza di esaudire una richiesta di prestazione sessuale percepita come un’imposizione o un comando.
  • Incapacità di lasciarsi andare all’esperienza erotica. Un tentativo di controllare la risposta sessuale e le proprie emozioni. Si manifesta come la tendenza di osservarsi e giudicarsi durante l’atto sessuale, vivendo l’esperienza sessuale da spettatore di se stesso piuttosto che da protagonista di un gioco piacevole. Questo atteggiamento naturalmente comporta una perdita di contatto con le proprie sensazioni corporee piacevoli e aumenta il livello di ansia.
  • Incapacità di comunicare al partner i propri bisogni e le proprie preferenze frutto di esperienze e conoscenza del proprio corpo. Solo integrando le conoscenze è possibile costruire in modo stabile e duraturo quel clima di complicità e dolcezza che porta alla piena reciproca soddisfazione.

Esistono inoltre cause profonde che interessano direttamente il modo in cui la vita sessuale ed affettiva delle persone prende forma, sia attraverso relazioni precoci ma anche recenti.

Ad esempio, un’educazione repressiva o particolari eventi possono aver generato un conflitto tra desiderio e paura di godere del desiderio sessuale; oppure le classiche conflittualità che si generano all’interno di una coppia legate ai ruoli, alle attese, alle dinamiche, insomma alle lotte di potere che ogni coppia vive, al solo scopo di esercitare un controllo, oppure per non farsi sottomettere, possono influire, anche pesantemente con la possibilità di stabilire o mantenere stabile la necessaria intimità e fiducia che sono alla base di un buon rapporto sessuale.

Apprendimenti negativi

Esistono poi le cosiddette cause apprese come ad esempio tutte quelle forme di apprendimento negative che poi diviene una sorta di riflesso condizionato e che viene generato, ad esempio dall’associazione automatica tra l’attività sessuale ed emozioni spiacevoli (paura, vergogna, dolore, ecc) in seguito all’esposizione ad alcuni eventi di vita (educazione repressiva, prima esperienza sessuale traumatica o fallimentare, ecc).

Proviamo a fare un’ipotesi didascalica ideale (nella realtà poi le cose non sono quasi mai così nette ma l’esempio aiuta a comprendere il meccanismo.

Esempio: occasionale mancanza di erezione (all’inizio della vita sessuale di un adolescente), può scatenare:

1: ansia anticipatoria (paura che la situazione si ripeta) all’interno del quale l’insuccesso non può che ripetersi (livelli di ansia troppo elevata inibiscono l’erezione);

2: circolo vizioso: paura del fallimento – ansia – fallimento

3: stabilizzazione del disturbo (si apprende ad inibire automaticamente e involontariamente la propria erezione in quanto associata a emozioni e esperienze negative).

Come si possono risolvere le disfunzioni sessuali

Ovviamente dipende dalla causa e natura della sintomatologia da cui partire con le eventuali strategie di intervento.

Per le disfunzioni di origine organica è necessario rivolgersi al medico, sebbene l’affiancamento di un breve percorso di sostegno psicologico sia spesso necessario per promuovere e consolidare i risultati di eventuali trattamenti farmacologici o chirurgici.

In tutti gli altri casi si può prevedere l’avvio di un percorso terapeutico individuale o di coppia che tenga conto sia degli ostacoli che operano immediatamente sul funzionamento sessuale, sia dell’universo di significati legato al modo di vivere la sessualità in generale, la relazione di coppia e lo specifico sintomo sessuale.

A questo scopo si può procedere, in funzione dello specifico caso, suggerendo modifiche ad eventuali idee sessuali sbagliate, prescrivendo alla coppia di sperimentare nuove attività erotiche (mansioni) per ridurre l’ansia e per incrementare la consapevolezza del piacere, coinvolgendo il paziente in una riflessione sulle dinamiche di coppia che provocano o contribuiscono al mantenimento del sintomo, aiutandolo ad individuare e sciogliere il nucleo problematico di fondo che gli impedisce di godere della propria sessualità.

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